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La retina inversa

La retina inversa

Frutto di un progetto?

La retina inversa

● All’interno dell’occhio umano c’è la retina, una membrana costituita da circa 120 milioni di cellule chiamate fotorecettori che assorbono le radiazioni luminose e le convertono in impulsi nervosi. Il cervello interpreta questi impulsi come immagini. Gli evoluzionisti sostengono che il modo in cui la retina è posizionata nell’occhio dei vertebrati (organismi dotati di colonna vertebrale) dimostra che l’occhio non ha avuto un progettista.

Riflettete. La retina dei vertebrati è inversa, poiché i fotorecettori sono posti nella sua parte posteriore. Per raggiungerli la luce deve passare attraverso diversi strati di cellule. Secondo il biologo evoluzionista Kenneth Miller “a causa di questa posizione la luce si disperde e la nostra visione risulta meno nitida di quanto potrebbe essere”.

Pertanto gli evoluzionisti affermano che la retina inversa sia la prova di un progetto scadente, anzi della mancanza di un progetto. Un ricercatore ha persino definito questo orientamento capovolto “assurdo dal punto di vista funzionale”. Tuttavia ricerche più approfondite rivelano che i fotorecettori della retina inversa si trovano nella posizione ideale, e cioè accanto all’epitelio pigmentato, uno strato di cellule che provvede l’ossigeno e le sostanze nutritive importanti per una buona vista. In effetti, secondo alcuni esperti, se questo strato di cellule si trovasse nella parte anteriore della retina la qualità della vista potrebbe risentirne notevolmente.

La retina inversa presenta particolari vantaggi per i vertebrati con gli occhi piccoli. Il prof. Ronald Kröger, dell’Università di Lund, in Svezia, ha affermato: “Tra il cristallino e i fotorecettori deve esserci una certa distanza per ottenere un’immagine nitida. Il fatto che quest’area sia ricca di cellule nervose costituisce per i vertebrati un importante risparmio di spazio”.

Inoltre, dato che le cellule nervose della retina sono strettamente connesse le une con le altre e si trovano vicino ai fotorecettori, l’elaborazione delle informazioni visive avviene in modo veloce e affidabile.

Che ne dite? La retina inversa è una struttura scadente? È frutto del caso o di un progetto?

[Diagramma a pagina 15]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Fotorecettori

Luce

Epitelio pigmentato

Luce

Retina

Nervo ottico