Lettera agli Efesini 1:1-23
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La matrice in bronzo che si vede nelle foto contiene un nome. In epoca romana le matrici per sigilli venivano usate per marchiare la cera o l’argilla. Gli scopi erano diversi. Per esempio, come si vede nell’immagine, i vasai marchiavano i vasi di terracotta per identificare il prodotto, la sua capienza oppure chi lo aveva realizzato. A volte, per chiudere un vaso, si usava la calce a mo’ di tappo; prima che la calce si indurisse, vi veniva impresso il sigillo del commerciante o della persona che spediva il prodotto. Alcuni di questi sigilli invece servivano a identificare il proprietario di un oggetto. Paolo si riferisce metaforicamente a un sigillo di quest’ultimo tipo quando dice che Dio “ha [...] impresso [...] il suo sigillo” sui cristiani, cioè li ha unti con lo spirito santo. Questo sigillo, o marchio, indicava che Dio era il loro Proprietario (2Co 1:21, 22).