Cerchiamo il Regno, non le cose materiali

Cerchiamo il Regno, non le cose materiali

Cercate di continuo il regno di Dio, e queste cose vi saranno aggiunte (LUCA 12:31)

CANTICI: 40, 98

1. Che differenza c’è tra bisogni e desideri?

È STATO detto che i bisogni dell’uomo sono pochi ma i suoi desideri sono infiniti. Inoltre sembra che molte persone non vedano la differenza tra bisogni e desideri. Un bisogno è qualcosa di necessario per vivere: cibo, vestiario e alloggio, ad esempio, sono bisogni più che legittimi. Un desiderio, invece, è qualcosa che si vorrebbe avere ma che non è davvero indispensabile.

2. Quali sono alcune cose che le persone desiderano?

2 I desideri variano considerevolmente a seconda del luogo in cui si vive. Nei paesi in via di sviluppo molte persone forse desiderano solo avere abbastanza denaro per comprare un telefonino, una moto o un piccolo terreno. Nei paesi più ricchi la gente magari vorrebbe un guardaroba pieno di abiti firmati, una casa più grande o un’auto più costosa. Qualunque sia il nostro caso, esiste il pericolo concreto di cadere vittima del materialismo, di volere sempre più cose, sia che ce le possiamo permettere o no.

STIAMO ATTENTI AL MATERIALISMO

3. Cos’è il materialismo?

3 Il materialismo è l’atteggiamento di chi si interessa più delle cose materiali che di quelle spirituali. Influisce sui desideri e sulle priorità della vita, e genera nelle persone il forte desiderio di ottenere una grande quantità di beni. Non è detto che chi è materialista sia ricco o spenda molto per i suoi acquisti: anche chi è povero può sviluppare questo atteggiamento e smettere di cercare prima il Regno (Ebr. 13:5).

4. In che modo Satana usa “il desiderio degli occhi”?

4 Tramite il mondo del commercio e della pubblicità, Satana vuole farci credere che la vera felicità dipenda dall’ottenere cose materiali, anche se in realtà non ci servono. È un vero esperto nel far leva sul “desiderio degli occhi” (1 Giov. 2:15-17; Gen. 3:6; Prov. 27:20). Il mondo ci propone un’infinità di cose, dalle più sfarzose alle più bizzarre, alcune delle quali possono essere molto allettanti. Ci è mai capitato di fare un acquisto solo perché siamo stati attirati da una pubblicità o da una vetrina, per poi renderci conto che avremmo potuto decisamente farne a meno? Queste cose superflue non fanno altro che complicare la nostra vita e distrarci dalle attività spirituali: potremmo finire per non avere abbastanza tempo per studiare la Bibbia, prepararci per le adunanze e frequentarle, o partecipare regolarmente al ministero. Non dimentichiamo l’avvertimento dell’apostolo Giovanni: “Il mondo passa e pure il suo desiderio”.

5. Cosa può succedere a chi usa gran parte delle proprie energie per ottenere più cose materiali?

5 Satana vuole che diventiamo schiavi delle ricchezze anziché di Geova (Matt. 6:24). Chi dedica la maggior parte delle energie ad accumulare cose materiali nel migliore dei casi finisce per condurre una vita superficiale che ruota solo attorno ai propri desideri; nel peggiore dei casi si trova ad avere una vita spiritualmente arida, piena di dolore e frustrazione (1 Tim. 6:9, 10; Riv. 3:17). Accade proprio quello che viene descritto nella parabola del seminatore. Quando il messaggio del Regno è seminato “fra le spine”, disse Gesù, “i desideri di altre cose si insinuano, soffocando la parola, ed essa diviene infruttuosa” (Mar. 4:14, 18, 19).

6. Cosa ci insegna l’esempio di Baruc?

6 Consideriamo l’esempio di Baruc, segretario del profeta Geremia. Mentre si stava avvicinando la predetta distruzione di Gerusalemme, Baruc cominciò a “cercare grandi cose” per sé stesso, cose che però non avevano alcun valore duraturo. Tuttavia non avrebbe dovuto sperare di ricevere nient’altro che la sua vita. Infatti Geova gli promise: “Ti darò la tua anima come spoglia” (Ger. 45:1-5). Dio non avrebbe di certo preservato alcun bene materiale dalla distruzione della città (Ger. 20:5). Dato che ci stiamo avvicinando alla fine dell’attuale sistema di cose, questo non è il tempo di accumulare sempre più beni materiali. Non dovremmo aspettarci che dopo la grande tribolazione avremo ancora le cose che possediamo oggi, anche se hanno un grande valore economico o affettivo (Prov. 11:4; Matt. 24:21, 22; Luca 12:15).

7. Cosa prenderemo in esame, e perché?

7 Nel Sermone del Monte Gesù diede i migliori consigli su come procurarci ciò di cui abbiamo bisogno senza perdere di vista le cose più importanti ed evitare così di diventare materialisti o inutilmente ansiosi (Matt. 6:19-21). Prendere in esame Matteo 6:25-34 ci spingerà a ‘cercare di continuo il regno’, non le cose materiali (Luca 12:31).

GEOVA SODDISFA I NOSTRI BISOGNI MATERIALI

8, 9. (a) Perché non dovremmo preoccuparci troppo per le cose di cui abbiamo bisogno? (b) Cosa sapeva Gesù a proposito degli uomini e dei bisogni che hanno?

8 Leggi Matteo 6:25. Gesù disse ai suoi ascoltatori: “Smettete di essere ansiosi per la vostra anima”. Con queste parole stava dicendo loro di smettere di preoccuparsi di cose per cui non avrebbero dovuto essere ansiosi. E aveva buone ragioni per dare questo consiglio: preoccuparsi inutilmente, anche di questioni che potrebbero essere del tutto legittime, può assorbire i pensieri di una persona al punto da farle perdere di vista le cose più importanti della vita, quelle spirituali. Gesù amava tanto i suoi discepoli che nel suo discorso li mise in guardia altre quattro volte contro questa pericolosa tendenza (Matt. 6:27, 28, 31, 34).

9 Perché Gesù disse di non preoccuparci di ciò che avremmo mangiato, bevuto o indossato? Queste cose non sono forse bisogni primari? È normale essere preoccupati quando non riusciamo a soddisfare questi bisogni, e Gesù lo sapeva. Conosceva bene le necessità quotidiane della gente. Inoltre era consapevole delle difficoltà che avrebbero dovuto affrontare i suoi discepoli secoli dopo, “negli ultimi giorni”, quando ci sarebbero stati “tempi difficili” (2 Tim. 3:1). Oggi queste difficoltà includono problemi molto diffusi, come disoccupazione, aumento dei prezzi, carenza di generi alimentari ed estrema povertà. Gesù comunque riconobbe che la vita di una persona vale “più del cibo e il corpo più del vestito”.

10. In base alla preghiera che Gesù insegnò ai discepoli, quale dovrebbe essere la cosa più importante nella nostra vita?

10 In precedenza nello stesso discorso Gesù aveva insegnato ai suoi ascoltatori a chiedere al Padre celeste di soddisfare i loro bisogni materiali. Infatti li aveva incoraggiati a pregare: “Dacci oggi il nostro pane per questo giorno” (Matt. 6:11). In un’altra occasione espresse lo stesso concetto con le parole: “Dacci il nostro pane per il giorno secondo l’esigenza del giorno” (Luca 11:3). Questo però non significa che dovremmo pensare solo a soddisfare le nostre necessità. Sempre nella preghiera modello, Gesù indicò che prima di tutto bisognava pregare che venisse il Regno di Dio (Matt. 6:10; Luca 11:2). Per rassicurare chi lo stava ascoltando, Gesù proseguì il suo discorso descrivendo come Geova ha sempre provveduto per la sua creazione nel miglior modo possibile.

11, 12. Cosa impariamo da come Geova si prende cura degli uccelli? (Vedi l’immagine iniziale.)

11 Leggi Matteo 6:26. “Osservate attentamente gli uccelli del cielo”, disse Gesù. Per quanto piccole, queste creature si nutrono di una grande quantità di frutta, semi, insetti e vermi. Considerato il loro peso corporeo, consumano in proporzione più degli esseri umani. Eppure non lavorano la terra: è Geova che provvede alle loro necessità (Sal. 147:9). Ovviamente questo non significa che metta il cibo nel loro becco. Anche se il cibo di certo non manca, devono essere gli uccelli a cercarlo.

12 Per Gesù era assurdo pensare che il suo Padre celeste provvedesse cibo agli uccelli ma non si interessasse dei bisogni fondamentali dell’uomo (1 Piet. 5:6, 7). [1] È chiaro che Geova non ci fa trovare il piatto pronto sulla tavola. Comunque, sia che coltiviamo la terra sia che lavoriamo per poterci comprare il cibo, può benedire gli sforzi che facciamo per soddisfare queste necessità basilari. Inoltre quando siamo nel bisogno, Geova potrebbe spingere qualcuno ad aiutarci. Anche se Gesù non parlò del riparo degli uccelli, sappiamo che Geova li ha dotati dell’istinto nonché delle capacità e dei materiali necessari per farsi un nido. Può fare lo stesso per noi aiutandoci a trovare un alloggio adeguato per la nostra famiglia.

13. Quale prova c’è del fatto che valiamo più degli uccelli del cielo?

13 Gesù poi fece questa domanda: “Non valete voi più [degli uccelli del cielo]?” Probabilmente stava pensando al fatto che presto avrebbe dato la vita a favore degli esseri umani. (Confronta Luca 12:6, 7.) Il sacrificio di riscatto di Cristo non fu provveduto per nessun’altra creatura. Gesù morì per noi dandoci così la prospettiva di vivere per sempre (Matt. 20:28).

14. Cosa non potremo mai fare, anche se siamo ansiosi?

14 Leggi Matteo 6:27. Gesù disse che chi è ansioso non può aggiungere nemmeno un cubito alla durata della sua vita, perché preoccuparsi senza motivo per le proprie necessità non aiuta a vivere più a lungo. Al contrario, è più probabile che l’ansia eccessiva accorci la vita.

15, 16. (a) Cosa impariamo dal modo in cui Geova si prende cura dei gigli del campo? (Vedi l’immagine iniziale.) (b) Cosa dovremmo chiederci, e perché?

15 Leggi Matteo 6:28-30. A tutti noi piace vestirci bene, specialmente quando partecipiamo ad attività spirituali come le adunanze e le assemblee o il ministero. Ma dovremmo essere ansiosi “riguardo al vestire”? Ancora una volta Gesù ci incoraggia a riflettere sulla creazione. Possiamo imparare molto dall’aspetto dei “gigli del campo”. Forse Gesù si stava riferendo a fiori simili ai gigli, come ad esempio gladioli, giacinti, iris e tulipani, tutti con una loro particolare bellezza. Anche se non filano, non tessono e non cuciono, tali fiori sono così belli che “nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi”.

16 Gesù proseguì il suo ragionamento chiedendo: “Se, dunque, Dio riveste così la vegetazione del campo, [...] non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede?” Nonostante questa promessa, la fede dei discepoli di Gesù era in qualche modo carente (Matt. 8:26; 14:31; 16:8; 17:20). Dovevano confidare di più in Geova. Che dire della nostra fede? Siamo veramente convinti che Geova abbia il desiderio e la capacità di provvedere a ciò di cui abbiamo bisogno?

17. Cosa potrebbe rovinare la nostra amicizia con Geova?

17 Leggi Matteo 6:31, 32. Non dovremmo imitare le persone delle “nazioni”, che non hanno vera fede e non credono che esista un amorevole Padre celeste che ha cura di chi mette gli interessi del Regno al primo posto. Sforzarsi di accumulare tutte “le cose che le nazioni cercano ansiosamente” potrebbe rovinare la nostra amicizia con Geova. Dovremmo invece avere fiducia che, se seguiamo l’esortazione di Geova a mettere gli interessi spirituali al primo posto, egli si dimostrerà molto generoso con noi. La “santa devozione” ci dovrebbe spingere ad accontentarci delle cose necessarie, cioè del “nutrimento e di che coprirci” (1 Tim. 6:6-8).

IL REGNO DI DIO È AL PRIMO POSTO NELLA NOSTRA VITA?

18. Cosa sa Geova di ciascuno di noi, e come ci aiuterà?

18 Leggi Matteo 6:33. In quanto discepoli di Cristo, il Regno dovrebbe sempre occupare il primo posto nella nostra vita. Se lo faremo, “tutte queste altre cose [ci] saranno aggiunte”, proprio come disse Gesù. Perché fece questa affermazione? Appena prima aveva spiegato: “Il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose”, cioè delle cose necessarie. Geova sa quali sono i nostri bisogni riguardo a cibo, vestiario e alloggio ancor prima che noi ce ne rendiamo conto (Filip. 4:19). Sa quale sarà il prossimo indumento che dovremo sostituire, sa di cosa abbiamo bisogno in fatto di alimentazione e sa quale alloggio sarebbe adatto alla nostra famiglia. Geova farà in modo che le nostre reali necessità siano soddisfatte.

19. Perché non dobbiamo preoccuparci troppo di quello che potrebbe succedere nel futuro?

19 Leggi Matteo 6:34. È interessante notare che Gesù ribadì il concetto di “non [essere] mai ansiosi”. Desidera che affrontiamo le nostre preoccupazioni giorno per giorno, fiduciosi che Geova ci aiuterà. Se proviamo eccessiva ansia per ciò che potrebbe accadere, corriamo il rischio di confidare più in noi stessi che in Geova. Questo influirebbe negativamente sulla nostra relazione con lui (Prov. 3:5, 6; Filip. 4:6, 7).

CERCHIAMO PRIMA IL REGNO, E GEOVA FARÀ LA SUA PARTE

Possiamo semplificare la nostra vita per concentrarci di più sul Regno? (Vedi il paragrafo 20)

20. (a) Quale meta spirituale potreste cercare di raggiungere? (b) Cosa potete fare per semplificare la vostra vita?

20 Non ha senso smettere di cercare prima il Regno per avere uno stile di vita incentrato sulle cose materiali. Dovremmo invece prefiggerci mete spirituali. Per esempio, potremmo chiederci: “Posso trasferirmi in una congregazione dove c’è più bisogno di proclamatori del Regno? Sono in grado di intraprendere il servizio di pioniere? Ho pensato alla Scuola per evangelizzatori del Regno? Potrei lavorare alla Betel o presso un ufficio di traduzione decentrato come pendolare part time? Potrei collaborare part time a progetti di costruzione di Sale del Regno come volontario per il Reparto della Filiale Progetti e Costruzioni?” Pensiamo a come semplificare la nostra vita per impegnarci di più nelle attività teocratiche. A questo proposito può essere utile considerare in preghiera il riquadro “ Come semplificare la propria vita” e cominciare a lavorare per raggiungere i nostri obiettivi.

21. Cosa ci aiuterà ad avvicinarci sempre più a Geova?

21 Ci sono dunque buoni motivi per cui Gesù disse di cercare prima il Regno, non le cose materiali. Seguendo questo consiglio non saremo mai eccessivamente preoccupati di riuscire a soddisfare i nostri bisogni fondamentali. Se confidiamo in Geova ed evitiamo di assecondare ogni nostro desiderio o di comprare ogni cosa che il mondo offre, anche se ce la possiamo permettere, ci avvicineremo sempre più a lui. Semplificare ora la nostra vita ci permetterà di “[afferrare] fermamente la vera vita” nel prossimo futuro (1 Tim. 6:19).

^ [1] (paragrafo 12) Per capire come mai Geova a volte permette che a un suo servitore manchi il cibo necessario, vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 15 settembre 2014, pagina 22.